Diceva Boris Pasternak che riusciamo a riconoscere il valore di alcune cose solo perdendole. Verità antica, che vale anche, soprattutto, riguardo a Dario Gnemmi (1957 – 2005). Studioso eclettico, polimorfico, dalla forte nervatura filosofica, passò con felicità da Clemente Rebora a Nicolas De Stael. Eppure, la sua qualità è quella rara del restauratore, di chi rifila l'arazzo del tempo. E' anche grazie al maiuscolo, puntuale sforzo di Gnemmi che conosciamo ...
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