Tra gli elementi ricorrenti nel vocabolario immaginale di Emma Vitti c’è l’involucro: un bozzolo di cui liberarsi, una pelle che sta cambiando, una pellicola trasparente che vela - rivelando - qualcosa che preme, sotto. Una chiusura, strutturale o involontaria; una protezione, un’impossibilità. Una membrana da squarciare o una coltre sotto la quale sia possibile respirare silenziosamente. Nella produzione degli ultimi anni vediamo sacchetti di cellophane che custodiscono, ...