Il progetto si propone di creare un’esperienza visiva che conduca per mano i nostri sensi addormentati, e che“massaggiando” il muscolo atrofizzato della sensibilità a tutto ciò che è bello, fragile, in pericolo di oblio, getti un ponte fatto di memoria fra una morte già stata ed una vita che deve ancora venire*.Il titolo della mostra è giocato sull’ambiguità fra la parola tedesca WUNDE (FERITA) e la parola WUNDER ...